Presidio antifascista


Riteniamo che Chieri debba essere libera dalla paura e dall'odio, libera dai nuovi e vecchi fascismi, libera dall'intolleranza, dal razzismo e dall'ignoranza. Noi come Comitato antifascista chierese "19 aprile" constatiamo che ai giorni nostri si assiste alla riproposizione di disvalori, metodi e pratiche di stampo neofascista, tra l’altro esplicitamente vietati dalla Costituzione, che purtroppo fanno presa soprattutto sui giovani, quindi, il nostro intento è presidiare il Chierese rispetto a fenomeni di apologia del Fascismo e derive xenofobe; sensibilizzare la popolazione, in particolare i giovani, sui temi della storia del cosiddetto Ventennio e della Resistenza; promuovere i valori della democrazia, della giustizia, della libertà, solidarietà ed uguaglianza, lascito dell’esperienza dei resistenti e dei partigiani. Inoltre, intendiamo rendere attuale e attiva la battaglia culturale e sociale contro gli odierni rigurgiti razzisti e neofascisti. 

Per questo vi invitiamo a partecipare numerosi al presidio.

Diluvio universale


Forum italiano dei movimenti per l'acqua
Comitato acqua pubblica chierese
acquapubblicachieri@gmail.com

Comunicato stampa
Una battaglia comune


A Chieri è oramai quasi più di un anno che si discute della questione “acqua pubblica”. Il Comitato acqua pubblica chierese nacque e si riunii il giorno 8 luglio 2009 e da quel momento si è prefissato di far conoscere la dura realtà della privatizzazione del servizio idrico e di portare avanti la modifica dello Statuto del comune di Chieri.
Il 14 maggio 2010 dopo un lungo iter si decide di far partire la campagna per la modifica dello Statuto comunale in concomitanza con la nuova campagna nazionale per richiedere un referendum per l'abrogazione delle norme che hanno permesso e che permettono la privatizzazione del servizio idrico.
Per presentare la proposta di delibera c'era bisogno di raccogliere la sottoscrizione di 500 cittadini in un solo mese. Molti di noi all'interno del comitato avevano ansia di non raggiungere in un arco così breve le firme richieste, ma tutte le nostre analisi politiche, sociologiche o perfino filosofiche si scontrarono violentemente con la prima settimana della campagna: avevamo raggiunto e superato le 500 firme. Il dado era tratto.
Ad oggi conclusa la campagna abbiamo raccolto 1621 firme, tre volte tanto ciò che ci si richiedeva.

Ricette vegane


Tutto ciò che vorreste sapere sulla cucina degli amici e amiche della Piola Vegana.
Cosa abbiamo mangiato durante le iniziative riguardo le varie tipologie della discriminazione della scorsa settimana ?




Hummus

Ingredienti:
250 g di ceci cotti
2 spicchi di aglio
1/2 limone
1 cucchiaio di semi di sesamo
Prezzemolo tritato
olio extravergine di oliva
 sale e pepe


Preparazione: Frullare tutti gli ingredienti insieme e servire a temperatura ambiente

Berlusconeide


Giovedì 17 giugno alle ore 21.00 al Salone del ghetto, via della pace 8, si terrà la presentazione del libro "Berlusconeide". Interverrà l'autore Carlo Cornaglia. Partecipate numerosi sarà una serata all'insegna della satira.


Berlusconeide è un poema comico, tragico,“cavalieresco” che, in forma di satira amara e spesso indignata, racconta la vita e le gesta del più grande eroe di tutti i tempi: Silvio Berlusconi.

Acqua, oro blu


Da Greensaver programma di Current Italia.

P.S: Usa il contenuto e boicotta i marchi. La sponsorizzazione svaluta ciò che viene sponsorizzato.

L'Italia senza politica


Afghanistan, sono morti altri due soldati italiani. Ora, come altre volte ogni qual volta vi sono caduti italiani, si riaprirà il dibattito su cosa ci stiamo a fare, con quelli che chiederanno (già lo chiedono) il ritiro e quelli che insisteranno sull'importanza della missione di pace. Gli schieramenti già ci sono, sono ripetitivi e si ripeteranno. Si dirà che non è adesso il momento di fare polemiche. Che ora bisogna piangere i nostri morti, che il tempo per una analisi politica verrà dopo, a freddo. E' stato detto ogni volta, in questo conflitto e in quello iracheno, dopo ogni morto. Ma il tempo dell'analisi non è mai arrivato.

Adesso sono morti due soldati italiani. Si aggiungono ai 25 di tutte le nazionalità già caduti in questa prima metà di maggio, ai 34 di aprile, ai 39 di marzo. Dall'inizio dell'anno sono 200 i caduti della coalizione occidentale in Afghanistan, 125 americani, 40 inglesi, 35 di altri paesi e tra questi gli italiani saltati questa mattina per aria sul loro mezzo corazzato Molti di più sono i soldati e i poliziotti afgani e molti di più ancora i talebani e i civili. Migliaia, decine di migliaia. Numeri. Dietro ai quali ci sono vite umane distrutte in una guerra civile e in una guerra guerreggiata della quale non si vede la fine e si è perso il senso. E di cui ormai ci si occupa solo quando ci tocca direttamente.

In un'unica parola: Discriminazione


Una serie di incontri incentrati sul tema della discriminazione si svolgeranno a Chieri nella settimana tra il 6 e il 13 giugno: si parlerà di razzismo, sessismo e del meno conosciuto specismo, un pensiero discriminatorio fondato sull’idea che gli animali appartenenti alla specie umana abbiano diritti superiori a quelli appartenenti alle specie non-umane. Alla base dello specismo vi è una  visione antropocentrica del mondo. Questo percorso sulle discriminazioni si realizzerà attraverso la proiezione di documentari, dibattiti, aperitivi e cene vegane. 

Con rabbia e indignazione



Stamattina alle ore 7:00 il Centro di documentazione “Il Cubo” si è munito di striscione “Palestina libera” e di bandiere palestinesi in gesto di protesta e di indignazione per ciò che è avvenuto e sta avvenendo in questi giorni, in queste ore, una storia che non è ancora finita. Per più di un'ora e mezza sono state sventolate le bandiere sul ponte dei Bastioni della Mina.
Un commando israeliano ha assaltato all'alba del giorno 31 maggio la “Freedom Flottilla”, ovvero una flotta di 6 navi con a bordo 700 pacifisti per portare 10mila tonnellate di aiuti umanitari per Gaza sotto embargo. Il commando doveva sequestrare le sei navi, arrestare e identificare i pacifisti e rispedirli a casa dall'aeroporto di Tel Aviv. L'azione, invece, del commando israeliano si è trasformato in una strage, infatti, almeno 9 attivisti sono morti e più di 10 sono stati feriti. Altre fonti parlano di 10 morti e 31 feriti. Israele impedisce di conoscere il numero esatto di morti e feriti seguiti all’uso di armi da fuoco da parte dei suoi commandos-killer, quindi, risulta difficile fare un bilancio preciso di ciò che è avvenuto.