I Migliori Amici di Israele


I MIGLIORI AMICI DI ISRAELE?

Alcune riflessioni sulla visita del Presidente del consiglio italiano in Israele

Nella sua recente visita in Israele, il premier Berlusconi ha espresso il desiderio di vedere lo stato israeliano tra i membri dell'Unione Europea, ha lodato Israele quale unico esempio di democrazia del Medio Oriente, ha definito come giusto l'attacco portato dall'esercito israeliano alla popolazione della Striscia di Gaza nel dicembre 2008-gennaio 2009.

In questi giorni, a breve distanza dalla celebrazione la Giornata della Memoria, pensiamo sia il caso di svelare quale sia l'inganno dietro la vulgata di Israele quale eterna vittima cui ogni forma di difesa è lecitamente concessa, e di Israele quale stato democratico, promotore di pace e sicurezza, paladino dei diritti umani in un Medio Oriente dominato da forze oscurantiste e violente.

Denunciamo con forza la politica portata avanti dal governo israeliano, con la complicità del silenzio dell'Europa, degli Stati Uniti e degli Stati arabi, di punizioni collettive contro la popolazione civile palestinese, arresti indiscriminati e detenzioni illegali di donne e uomini palestinesi, espropriazione di terre e risorse idriche palestinesi, espulsione dei palestinesi dalle loro legittime terre, negazione dei diritti umani fondamentali dei palestinesi quali l'istruzione, il lavoro, la libertà di movimento, demolizioni di case palestinesi, confisca di terre per la costruzione del Muro dell'apartheid.

E lo facciamo riproponendo le parole di B. Michael, ebreo praticante, figlio di genitori scampati allo sterminio nazista, editorialista di Yedioth Aharonot (il più grande quotidiano israeliano), il quale dopo avere scoperto che i soldati israeliani tatuavano con un numero le braccia dei palestinesi prigionieri, il 15 marzo 2002 ha pubblicato un articolo intitolato "Da marchiati a marchianti" che comincia così:


In soli sessanta anni
da marchiati a marchianti e tatuanti.

In sessanta anni
da prigionieri nei ghetti a imprigionanti.

In sessanta anni
da depredati a depredanti.

In sessanta anni
da quelli che sfilano in colonna con le mani in alto
a quelli che fanno sfilare in colonna con le mani in alto.

In sessanta anni
da schiacciati in nome di un nazionalismo crudele
a quelli che schiacciano in nome di un nazionalismo crudele.

In sessanta anni
da vittime di un'abietta politica di trasferimento
al sostegno sempre più entusiasta di un'abietta politica di trasferimento.

Durante tutti questi sessanta anni non abbiamo imparato niente,
niente abbiamo interiorizzato.

Abbiamo dimenticato tutto.


Il muro costruito dallo Stato israeliano (sito del "Centro di documentazione israeliano sui diritti umani nei Territori Occupati)
http://www.btselem.org/English/Photo_Archive/List.asp?start=41&x_Concatenate=15&z_Concatenate=LIKE,%27%25,%25%27

La campagna internazionale Stop the wall
http://stopthewall.org/cgi-bin/engine/exec/search.cgi?fields=art_field6&keyword=the%20wall&template=index%2Fphotos.html

Il nostro presidente mr. B non ha notato, perchè distratto, il muro
(sic!) http://www.youtube.com/watch?v=yy21rU8sMwE

Dall'inviato a Betlemme, Michele Giorgio
http://www.ilmanifesto.it/il-manifesto/in-edicola/numero/20100204/pagina/02/pezzo/270646/


Centro di documentazione "Il Cubo"