Lucky Lancione e Zullo Bullo. Storia di sindaci e assessori parolai!
Il circo della politica ha dato il meglio di sé nelle settimane prima delle elezioni. Se uno pensa che gli incapaci siano solo in Parlamento purtroppo si sbaglia: anche i politicanti chieresi non sono da meno. Lo sceriffo pistolero Zullo Bullo e il sindaco Lucky Lancione si sono contraddistinti per una politica sociale particolarmente attenta, in un momento in cui gli sfratti sono all’ordine del giorno e la disoccupazione attanaglia intere famiglie.
A settembre, abbiamo iniziato un percorso umano e politico insieme a tanti ragazzi e ragazze con storie anche complesse. Persone che hanno conosciuto il carcere, persone senza casa o con problemi di tossicodipendenza alle spalle, insieme ad universitari, padri di famiglia e ingegneri. Uniti da cosa? Dalla voglia di uscire dalla solitudine e dal silenzio in cui ognuno rischia di chiudersi di fronte a problemi economici sempre più seri e con vite sempre più precarie. Il nostro progetto è stato quello di prendere uno stabile pubblico abbandonato e in svendita dal Comune, facendolo vivere e riempirlo con i nostri contenuti: una bottega dello scambio e dell’usato, corsi di sport gratuiti, uno sportello Prendocasa per le famiglie sotto sfratto. E poi concerti, mostre, proiezioni e cene, sempre gratuiti o ad offerta libera. Un posto aperto a tutti e particolarmente a chi tira la cinghia; un luogo in cui le persone vengono molto ma molto prima del denaro.
Dopo i primi giorni di occupazione ci siamo fatti incantare dalle promesse della politica sul fatto che l’azione era illegale ma il progetto molto interessante e meritevole. Siamo usciti e abbiamo provato a seguire la loro strada istituzionale; ci siamo però persi in un’infinità di riunioni con politicanti vari, viscidi e ipocriti. Qualsiasi loro proposta era semplicemente un modo per perdere tempo e una presa in giro. Il sindaco si è impegnato pubblicamente a darci uno spazio, ritrattando tutto tre giorni dopo. L’eminenza grigia dietro a questa retromarcia non è altro che Zullo Bullo, aitante pistolero sbirro, ricordato per la sua politica coerentissima e per i suoi piccoli carrierismi politici.
Grazie alla loro cattiva fede e alla loro inettitudine, le energie che stavamo liberando e dirigendo verso un bene comune si sono spente. Chi è andato ad occupare una casa a Torino, chi non esce di casa da mesi, chi è tornato in strada e ai giardinetti, cercando di mettere assieme il pranzo con la cena, chi a fumare oppio. La responsabilità di questo gran bel risultato è tutta di Lucky e Bullo. Mentre da una parte si concedono tre, quattro grossi spazi a gruppi ‘giovanili’ come il Patchanka, per progetti che costano decine di migliaia di euro pubblici, rivolti per lo più a giovani ricchi delle famiglie benestanti di Chieri, dall'altra, invece, non si trova neanche una stanza per chi vorrebbe fare attività con i ragazzi delle case popolari a titolo gratuito. Mentre certi gruppi si riempiono la bocca con parole come “legalità”, e poi vendono birre e alcolici a minorenni a quattro euro senza scontrino, altri sono disposti a rischiare anche la loro fedina penale per difendere gli ultimi negli sfratti e nelle occupazioni, nelle fabbriche e nei quartieri. Perché ci credono.
Noi non dimentichiamo. Chi non sa fare il proprio lavoro, dovrebbe smettere di farlo.
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