Sfratti: vergogna? No, rabbia!
Oggi è stata una giornata importante per noi militanti del Cubo. Contattati da un amico avvocato, siamo venuti a sapere che ci sarebbe stato uno sfratto in una zona popolare di Chieri. Anche se il preavviso è stato molto esiguo, abbiamo deciso comunque di non lasciare sola una famiglia in difficoltà. Stamattina dalle h 8 abbiamo allestito il nostro primo presidio “antisfratto” davanti all’abitazione. Abbiamo conosciuto la moglie e la mamma di questa famiglia. Non è importante fare il nome, perché potrebbe essere una delle decine o centinaia di mogli e madri chieresi che dormono male di notte perché il marito ha perso il lavoro, per il mutuo, l’affitto, perché di soldi nell’Italia di Monti la gente comune ne vede ancora meno di prima.
Oggi abbiamo conosciuto l’arroganza dei padroni (di casa, nel caso specifico), di gente che possiede una decina di appartamenti però se piove e provi a coprirti sotto la tettoia dell’androne, ti manda via in malo modo. Gente che non usa il cuore per entrare in relazione con i suoi simili, ma l’ampiezza del portafoglio e il conto in banca.
Oggi abbiamo conosciuto il dolore di una madre che si sente umiliata e sola di fronte a chi fa la voce grossa, protetto da divise e leggi che da sempre difendono i forti più dei deboli. Una madre che prova vergogna perché a stento riesce a garantire un tetto sopra la testa del figlio; vergogna perché deve contare le monete per far la spesa; vergogna perché disoccupata.
La violenza della società in cui viviamo arriva al punto da colpevolizzare le vittime, far venire ulcere, emicranie, infarti e depressione a chi non ha colpa e semplicemente vorrebbe vivere e amare la sua famiglia facendo un lavoro onesto e dignitoso.
Noi diciamo basta a questo schifo. Se c’è qualcuno che dovrebbe vergognarsi sono i proprietari di palazzi che portano i soldi all’estero per non pagare le tasse, sono i politicanti di destra e di sinistra che rubano legalmente in mille modi diversi; sono bancari che applicano tassi d’interesse da usura.
Questa signora con le lacrime agli occhi alla fine della mattinata ci ha detto: “Grazie a voi ragazzi, questa mattina mi sono sentita più forte, non mi hanno messo i piedi in testa!”. E anche a noi un po’ ci è venuto da piangere. Continueremo a stare vicini a questa persona, non la lasceremo sola; e come lei tutte le altre famiglie che uscendo dall’omertà e dal silenzio vorranno con un po’ di coraggio tirare fuori la loro angoscia e le loro difficoltà È collettivamente che abbiamo qualche speranza in più di salvare tetto, pasti, lavoro e dignità.
Per chiunque avesse bisogno di informazioni o volesse contattarci, lo sportello “Casa” è aperto il sabato mattina dalle h11 alle h12 in piazza Dante n.0
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Laboratorio politico “Il Cubo”