E’ una questione di legalità. Parte II

Ovvero come il comune possa sbattere in mezzo ad una strada 15 persone con l’inverno alle porte

Chissà se la giunta di centro-sinistra che sta amministrando la nostra città si è accorta di cosa sta facendo. In nome della legalità (quanto mai di moda in questo sfortunato periodo italiano) il comune vorrebbe sgomberare 3 famiglie da un campo di loro proprietà in Strada Fontaneto tra Chieri e Cambiano. Queste famiglie vivono lì ormai da 3 anni, non hanno mai dato fastidio a nessuno, hanno un buon rapporto con il vicinato, i bambini seguono regolarmente la scuola con discreti se non buoni risultati. Per vivere, come migliaia di persone a Chieri, sono liberi professionisti. Raccolgono e commerciano metalli pagando le tasse. Hanno poco, ma quel poco che hanno se lo fanno bastare. Il campo di cui erano proprietari, pagato migliaia di euro è stato espropriato dal comune a titolo gratuito. Le scuse del Sindaco Gay e della sua giunta sono state delle più varie: che il terreno è agricolo, troppo vicino alla ferrovia, a pericolo esondazione, ecc. Per carità, tutti motivi più che validi per distruggere i pochi averi di queste famiglie e per offrirgli il marciapiede come letto e come cucina.
Noi non stiamo a sindacare sui motivi probabilmente legittimi dello sgombero, noi ci opponiamo con tutte le nostre forze all’indifferenza di queste “persone di sinistra” che non offrono nulla a chi già non ha nulla. Costringono queste persone fuggite da Torino a causa della violenza che erano costrette a subire, a tornare nell’illegalità da cui erano riuscite ad uscire. Allora la nostra proposta è questa signor sindaco: quando a novembre-dicembre queste persone non sapranno dove andare per non morire di freddo, che fa, le ospita per qualche settimana a casa sua? Fosse solo per festeggiare il santo Natale in famiglia, al caldo, tra visi amici come ci ricorda un torinese che lei dovrebbe conoscere molto bene.
Quello che proponiamo non è continuare una situazione di illegalità (a danno esclusivo delle famiglie, non certo suo o nostro signor Sindaco), quanto piuttosto che serenamente, senza ipocrisie, si cerchi una soluzione dignitosa ed umana per questo problema, contattando il comune di Torino, il consorzio socio-assistenziale e tutte quelle associazioni di volontariato che già hanno conosciuto queste famiglie e si sono dimostrate solidali con la loro situazione. E includendo, non escludendo che si risolvono i problemi. Già troppe persone che vivono a Chieri a causa della povertà o della solitudine vengono emarginate. E’ ora di dare un segnale chiaro.
Sappia che se lei con la sua giunta continuerà a perseguire la bestialità e l’indifferenza come linea politica, noi non potremmo che opporci in modo risoluto, perché noi signor sindaco non abbiamo dimenticato cos’è l’umanità e l’essere solidali.
centro di documentazione il Cubo